Il 2019 sarà l’anno del turismo lento ed anche il comprensorio che da Stabia va in Costiera sorrentina ed in quella, divina, amalfitana, si è attrezzato per questo forma di turismo sostenibile. Sono i percorsi per gli hikers le novità che da pochi anni contraddistinguono anche il territorio a Sud di Napoli e che tangono anche il salernitano. L’Alta Via dei Monti Lattari – il cd. Sentiero Giustino Fortunato – che parte da Cava dei Tirreni per seguire la Via Minervia fino a Punta della Campanella è un coacervo di iniziative. Da circa cinque anni cittadine come Agerola – Praiano, Furore e Positano gli altri comuni interessati – che hanno improntato lo sviluppo del territorio alla teoria contadina e religiosa del “Sentiero degli Dei”, hanno avuto uno sviluppo economico che l’hanno portata a più di 300 bed&breakfast ed all’apertura di numerosi agriturismi. La sigla di guide più esperte ed affidabili del territorio è “Cartotrekking”: dal Sentiero degli Dei al Tramonto, i Tre Calli, il sentiero del Generale Avitabile, le Ferriere basse da Scala, il Castrum Pini a Pimonte, quello delle Agavi in fiore a Praiano. Tutti percorsi che sono diventati classici e che hanno indotto all’emulazione le altre sigle escursionistiche. A Sorrento la sigla più affidabile è “Sorrento Hiking”, mentre al Monte Faito rilanciatosi dopo un periodo buio è nata la “Vico Equense Outdoor” che propone molti sentieri fino al Molare, la più alta cima della provincia partenopea con i suoi 1444 metri. Le guide più affidabili del territorio sono quelle Aigae e Fie, e quelle de Lagap che conta numerosi giovani che stanno crescendo. Camminare è il nuovo modo di socializzare e di mantenersi in forma per sfuggire alle ansie di una postmodernità globalizzata e depressa e servirsi di una buona guida aiuta a superare con il giusto passo percorsi che dal ‘turistico’ del Sentiero dei Limoni vanno fino all’ ‘escursionistico puro’ di un Maiori-Avvocata.