24 Gen Stabia e Sorrento Coast
Un territorio dove il mare ed il sole la fanno da padrone. Ma anche un comprensorio da vivere culturalmente. Si comincia da Meta, la tradizionale porta della Penisola sorrentina che ad una spiaggia ricettiva e con ristoranti gourmet affianca anche un percorso in uno dei centri storici minori meglio conservati. La cittadina oltre ad avere avuto i cantieri navali di Alimuri possiede un centro storico settecentesco frutto dei proventi della navigazione a vela che consentirono agli armatori dell’epoca di costruirsi palazzi con portali di piperno che si aprivano su ampie coorti con poggi maiolicati, scale voltate ed agrumeti mirati (cfr. “Meta, mura e volte” di Mario Russo, edizioni Con-fine). Il giro a Meta può terminare con un aperitivo in riva al mare. A Piano di Sorrento il percorso turistico non può prescindere da una visita al Museo Archeologico territoriale “Georges Vallet” ospitato nella Villa Fondi de Sangro che ha anche un Parco pubblico da dove si può abbracciare tutto il Golfo di Napoli e custodisce un ninfeo romano perfettamente conservato. Sant’Agnello la porta di ingresso a Sorrento ha ancora dei Casali intatti: il must irrinunciabile è un percorso tra Via Savino ed il rione Angri. Il rione alto di Maiano è invece un memento della produzione di fini ceramiche. A Sorrento oltre al by night si può impostare un giro nel centro storico: l’oppidum mantiene ancora la sua antica struttura di cardi e decumani, con soste al Sedil Dominova, alla Marina Grande ed al Museo Correale, con le sue collezioni di intarsio e dei pittori dell’Ottocento napoletano. Termine della giornata al Capo di Sorrento dove gustare un aperitivo sulla Villa romana di Pollio Felice testimonianza dell’Otium romano imperiale, dove fu girata una scena importante del film “Pane amore e … ” di Dino Risi (1955) con Sophia Loren e Vittorio De Sica. Massa Lubrense conserva ancora dei Casali integri – Villazzano, San Liberatore, Annunziata, Termini, …, – dove si può fare hiking in sicurezza e pranzare negli agriturismi locali mangiando il Provolone del monaco e bevendo il classico limoncello. Finale di serata alla Baia di Jeranto tutela Fai con la sua Torre di Montalto od alla fine della Via Minervia a Punta della Campanella con l’iscrizione Osca scoperta dall’archeologo Mario Russo. Le sirene, finalmente.